‘Na cusariella! – Consegna 15 Gennaio

Nella busta di domani…’na cusariella!

In napoletano…una piccola cosa…usato spesso per ridimensionare qualcosa di più grande…tipico esempio nel mangiare…”i po’ c’aggia mangiato? ‘na cusariella”…trad…magari subito dopo un pantagruelico pranzo di natale…”Io, in fondo, che ho mangiato? Solo qualcosa di piccolo…poche cose…niente di eccezionale”! Ma lo sfizio e l’autoironia meridionale svela immediatamente che chi ti dice “‘na cusariella” sa esattamente che l’ha fatta grossa…che s’è sfondato!

Mi veniva in mente ragionando su questi agrumi di cui, contro ogni giudizio locale, ho voluto disseminare il campo. Ho atteso anni…lustri…nevicate…morti e rinascimenti…e adesso mi beo a guardarli con i loro frutti appesi…fingendo, spruzzandomi un po’ di acqua salata in faccia a zero gradi, di passeggiare per la divina costiera…così la definì una mia carissima cugina scusandosi con la municipale per essere su un cinquantino in due senza casco per portare in visita l’amica straniera verso amalfi…e facendola franca…per aver colpito al cuore il malcapitato.

Ah…mi illudo anche io…e vado assaggiando questo e quello resi confusi dal disordine con cui metto le piante a terra e dalla ricrescita selvaggia che hanno gli alberi quando muore la parte innestata e rinascono dalla radice…e così mo’ sto pieno di arance matte che non si riescono proprio a mangiare…ma le consiglio a chi vuole provarsi chef di marmellate…e di alcuni agrumi sconosciuti alla scienza che noi usiamo come ottimi limoni…pur, probabilmente, non essendolo…ma il bello è che regalano un gusto nuovo….ad esempio da provare sulla sfornanda quiche di erbe spontanee…non vi bastano appena colte…non vi bastano lavate (potete ricominciare a chiederlo…ma prenotando)….ed eccole già cucinate! Descrizione nelle “ricette”. Il ragionamento, comunque, era un altro…era nel bearsi…mi dicevo di come avevo piantato anni fa…e di come adesso vivevo insieme a questi alberi…di come sia diverso dal frenetico fare fare fare a cui ci ha abituato la nostra società…per cui se non produci ogni giorno tante cose…che si consumano, poi, nell’arco delle 24 ore…per sentirti di nuovo vuoto il giorno dopo…ed inutile se non continui a produrre…a fare…fare…fare….ecco…non lasciate che il ritmo della società vi faccia credere che le vostre cose siano cusarielle…no…si può campare anche una vita intera…per una singola opera d’arte…per un gesto…un sentimento…uno sguardo…qualsiasi cosa…che riempia il tuo lampo di passaggio fra le galassie.

Piccola nota per i carnivori…che di solito snobbo non perché sia vegetariano ma perché non amo particolarmente la carne…ed uccidere non fa proprio per me…ciò nonostante apprezzo alcune tradizioni come l’annuale preparazione del maiale…a cavallo dell’anno…e a breve vi potrò portare le salsiccette secche. E per gli amanti del selvatico sto pensando a portarvi un cinghiale in umido squaglioso come un gulash…fatemi sapere se vi interessa. Ciao!