Illusioni – Consegna 14 Maggio

Sai quella sensazione di benessere, illuminazione e profonda connessione che si prova quando si legge un passo di un libro che ti regala le parole ad alcune emozioni o pensieri che hai sempre provato senza mai riuscire a descriverli? Eccezionale…e se lo stesso libro te ne regala più di una? Capolavoro!

Quando ero piccolo avevo sviluppato alcuni grandi desideri…ricordo ancora la pagina di un piccolo manuale di giardinaggio in cui si descrivevano gli alberi che potevano nascere da seme…(come se gli altri nascessero dalle uova!) e c’erano un arancio…una mela…una pesca e un ciliegio…ma, forse per scoraggiarci, accanto al melo una frase avvertiva che ci sarebbero voluti 10 anni per vedere i frutti…era come stroncare sul nascere le velleità di sperimentazione di qualsiasi bambino…ma il ciliegio mi attirava proprio!

Adesso sono lieto di poter condividere con voi…le mie prime ciliegie! Era qualche anno che io e i bambini, di questi tempi, ci mettevamo sulle tracce dei nostri alberi a scovare e mangiare queste meraviglie rosse…ma quest’anno i rami sono più grandi e più pieni…ce n’è anche per voi! Poi avevo il trauma delle nespole…e come, non ve l’ho raccontato? 17 anni a provare a seminare noccioli nel giardino per mangiarmi le mie nespole e quando finalmente un albero prende a crescere…cambiamo casa! E il passaggio a livello per andare nell’isernia di mia nonna? Si trovava sempre abbassato…ma sembrava fatto apposta perché lungo la carreggiata dove si faceva la fila crescevano i gelsi e tutti scendevano a mangiarne! E l’omino che passava al paese strillando (non gelati…) “i gevs…i gevs…i gevs a mille lire o chil!”…forse non dovrei dirlo che 40 anni fa bastavano mille lire per un chilo di gelsi…fatto sta che tutto torna…ci è voluto mezzo secolo ma adesso gelsi e ciliegie ci sono e le nespole arriveranno! Il ciclo è completo…il percorso fatto…tutto è come doveva essere.

…e quando lo stesso libro di prima ti avvisa che il cervello fa un sacco di sforzi per illuderti “che ciò che è ciò che doveva essere”?

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Inspirare – Consegna 7 Maggio

Vorrei che fosse così questo incontro…vorrei che apriste questa lista solo quando avete il tempo di andare a rallentatore…vorrei che per un momento vi trasformaste nella signora wang che scende con il suo termos nelle stradine senza luogo di hong kong…vorrei che da sotto partisse la colonna sonora di in the mood for love…

Vorrei riuscire a trasmettere ad ogni verdura…ogni legume…ogni piatto che trovate qui sotto il potere di farvi trascendere all’improvviso dalla realtà circostante…trascenderla per viverla in più dimensioni…un po’ come fa l’amore…un po’ come fa la primavera…vorrei che rimaneste al rallenty anche nella preparazione…nel pulire un carciofo…nel tagliare la catalogna…e, perché no, vorrei che invece di smadonnare per la sabbiosità del radicchio vi prendeste quei cinque minuti per dare ascolto ad ogni senso…al tatto…che nello scorrere dell’acqua fredda infila le mani nell’attaccatura del cespo…e nell’infilarsi sfregola contro la terra…

Quest’antica sensazione di mani sporche…di giochi di sabbia…con il divertimento di lavare via tutto…fino alla gradevole sensazione che le dita provano quando, alla ricerca dell’ultimo granello, incontrano ormai solo il liscio della foglia…e se il tatto mi ha lasciato questo sulle dita cosa posso fare con tutti gli altri sensi è un mistero da scoprire lentamente…e certo!…la realtà tornerà a comparire tra una sequenza lenta e un’altra…magari spunterà anche il vostro signor wong…se non mille altri caotici personaggi di sottofondo…si tratta di mettere a fuoco cosa merita velocità e cosa lentezza…e danzare saltando tra le due.

ps

ah, pure a te piacciono i film di tanto tempo fa!

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Il gioco del pregiudizio – Consegna 30 Aprile

Prima del blackout di ieri in Spagna avrei voluto parlare del primo maggio e probabilmente mi sarei fatto prendere dalla solita amargura di quando c’è da vedere quanto siamo scivolati in basso nella piramide dei diritti e delle libertà quindi con grande felicità cambio argomento…perché di quello che è successo in Spagna mi hanno colpito due cose…ma la prima non l’ho ancora elaborata e quindi non ne riuscirei a parlare in maniera coerente…e cioè la paura trapelata da più parti, e in questo caso c’era anche una certa similitudine nei fatti, che appena le cose sfuggono al controllo possano velocemente finire come “cecità” di saramago…o molto più concretamente come l’attuale situazione di haiti o come quando ci fu l’uragano a new orleans…e cioè che ben presto si sfoci nello sciacallaggio, nelle violenze, lotta tra band e barbarie.

Sarebbe proprio interessante ragionare su perché, se saltano tutti i controlli, la paura è quella…e quindi su cosa si basa la nostra convivenza. Ma il gioco che vi voglio proporre nasce dai commenti che ho sentito in radio a quanto accaduto…in pochi click di zapping ho sentito le teorie più disparate…in mancanza di una ragione ufficiale: chi si scagliava contro putin…chi contro il meteo…chi contro hacker indefiniti…chi contro il risalcadamento globale…chi contro il capitalismo…e addirittura chi contro le energie rinnovabili.

Ecco…l’ultima motivazione è stata la goccia che ha fatto traboccare il vaso…e mi è stato chiaro che ognuno si scaglia contro il proprio nemico…a prescindere dalla realtà. Voi a chi date la colpa per questo blackout? Voi a chi date la colpa delle cose quando ancora è sconosciuta la causa? Al partner? Ad un figlio? Al governo? Ai poteri forti? Agli stranieri? Insomma…fateci caso…scoprite il vostro pregiudizio…aiuta molto a relativizzarlo. Se poi lo fate all’ombra di qualche albero con la vostra tovaglia a scacchi e cestino di vimini riempito per l’occasione dall’offerta speciale di oggi avrete in dono due regali preziosi…delle fave e una citazione…che forse sarà un richiamo per un post futuro…”qual è il momento migliore per piantare un albero? Venti anni fa!…qual è il secondo momento migliore per piantare un albero? Adesso!”

Fiorire la Liberazione – Consegna 23 Aprile

Non sarà Equilibrio Terra con i suoi pipponi a farvi pensare alla liberazione come a qualcosa di diverso che una festa liturgica da celebrare…non sarà il suo menù fiorito a darvi lo spunto per pensare le cose del mondo in maniera più colorata…non sarà trovare un sapore diverso nel solito piatto che vi darà la spinta a colorare inaspettatamente le vostre giornate…non saranno quelle erbe studiate per lanciare il cuore oltre l’ostacolo a farvi capire che l’esistenza non può essere solo il bianco e nero dell’istituto Luce…non saranno le tante cose cucinate a farvi trascorrere delle giornate a pensare a quanta distanza c’è tra lo spirito di allora e l’appiattimento di adesso…e farvi sentire uno scossone che vi farà vedere le cose da un punto di vista diverso.

Non saranno tutti i colori del mazzo di fiori a farvi vivere un momento indimenticabile di illuminazione…in cui il mondo sarà per un attimo un posto dove poter vivere occasioni e vite fantastiche e non un posto dove srotolare la propria sopravvivenza. Non sarà la cura che dovrete dare alle piantine di fiori che vi verranno regalate in occasione della festa. Non sarà il vedere quelle piantine crescere e mettere fiori e colori…che vi farà pensare che esistono strade alternative…e che bisogna solo avere il coraggio di tirarle fuori e di cominciare a seguirle anche sottovoce.

Non sarà questo…e sarà un’altra occasione persa…

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La strategia dell’asparago – Consegna 16 Aprile

E’ la frenesia del momento, in ogni macchia, ai lati di ogni stradina di campagna, sotto ogni ulivo, in mezzo al tuo orto, su per i costoni di montagna, giù per valli e morre, è un pullulare di tripedi composti da umani e pinza raccoglitrice, che smuovono cespugli per cercare la preziosa preda…l’ambito mazzetto di asparagi da riportare a casa per la frittata della domenica…o meglio ancora nella pasta della pasqua.

Io sono uno tra quelli…anche se mi muovo ancora da bipede…perché il mitico zio Lello che mi insegnò l’arte degli asparagi era di un’epoca in cui le cose si raccoglievano a mano….piegandosi sul ciuffo…inginocchiandosi…toccando la terra…mischiandosi…fondendosi. Sono tra quelli che con orgoglio torna con il mazzo e lo mette nel rustico di domani…insieme alle altre spontanee. Per non parlare della versione con i tartufi…pensata per le vostre feste.

Ma cercando cercando…non si può fare a meno di osservarlo quest’asparago…e ti ritrovi addosso la sua vita anche senza volerlo. Durante tutto l’anno è un cespuglio abbastanza pungente…di quelli che aiutano i paesaggi di campagna a sembrare disordinati. Durante l’anno ha solo due attività da compiere…assorbire energia da immagazzinare nelle radici…e farsi vedere dai ricercatori che si segnano il posto per dirsi…ci tornerò a primavera! Poi, alle prime piogge di primavera, avviene questa specie di miracolo…che un miracolo non è affatto ma il frutto della scelta di un’ottima strategia.

Le radici sono gonfie di possibilità…hanno studiato la situazione un anno intero…hanno guardato…osservato…e adesso…ci provano! L’asparago dovrà riuscire a trovare il sole in un sottobosco fitto di piante e in cui a terra ne arriva ben poco. Sopra di lui un mare di ostacoli e problemi da superare. Arbusti duri…foglie…accumuli…come fare? L’asparago è la scelta…un razzo morbido che aspira al cielo…deve crescere in fretta perché è delicato…sottile e appuntito per infilarsi nelle situazioni più strette…e deve superare in altezza quello che ha sopra di lui…solo allora aprirà i suoi rami e si dichiarerà pianta riuscita. Spesso arriviamo noi a spezzare questi suoi sogni…ma finchè avrà forza proverà e proverà…è il suo sogno, la sua vita.

Ps

Molto probabilmente la prossima settimana non ci saranno consegne…a meno che non mi diciate che rimanete tutti a casa!

Lista de espera

Lista de espera! – Consegna 9 Aprile

Capisco perfettamente che quando arrivate qui il primo istinto sia quello di saltare a piè pari questo spiegone per saltare a vedere la lista…il più delle volte, effettivamente, queste righe non aggiungono nulla a quanto riportato di sotto…o almeno così potrebbe sembrare ad un primo sguardo molto disattento. La realtà è tutt’altra cosa…è dietro queste righe che si nasconde il vero sapore di quanto andrete scegliendo. E’ solo in queste righe che potete scoprire che questa settimana nel rustico di erbe spontanee ci sia un ospite di eccezione…il lampascione!

Una specie di cipolletta selvatica dal fiore favoloso…una specie di candelabro indaco dalle tante braccia…simile a quelli ebraici. Uno spettacolo che varrebbe la pena di una passeggiata in campagna. Il suo sapore è lieve…le sue proprietà eccezionali e noi non ce lo facciamo mancare. E se non leggeste queste righe vi perdereste sicuramente un piccolo cambiamento nell’insalata di spontanee crude…la spolverata di scorzette di arancia selvatica…quindi questa settimana…sapore deciso! Reso ancora più rocambolesco dalla presenza di quel fiore che ogni tanto vi ritrovate in busta…sì…quello bianco che dura tutta la settimana…bello da tenere sul tavolo…e buono da mangiare! Somiglia molto al sapore dell’aglio selvatico…un aglio così lieve da essere gradevole…e auspicabile! Sì…sono ottimi e strambi ingredienti…valeva la pena seguire due minuti queste parole…ma quello vero ancora non è arrivato…

…in questi giorni ci è capitata in sorte una visita nel locale pronto soccorso per un gomito mezzo rotto di maddalena…la terza…e narni subisce la stessa sorte che si vive in quasi tutta italia…la tipica situazione di ex pregevole ospedale che piano piano stanno smantellando per le scarse risorse…ottimizzazione…e tutte quelle cagate che ci beviamo per autoconvincerci che stare peggio è stare meglio. Il racconto potrebbe essere fatto o con la voce di fantozzi…per la precisione nel momento in cui descrive la partita tra scapoli e ammogliati…oppure, per chi l’ha visto, con un grazioso film sulla realtà cubana…lista de espera…dove un gruppetto di persone scoprono ad una fermata degli autobus che l’autobus non passerà per giorni…

e allora c’è chi parte subito a trovare alternative…chi rinuncia…e chi rimane…e tra chi rimane parte tutta una solidarietà…uno scambio…un relazionarsi…praticamente va in scena l’umanità…ecco…nelle ore di attesa al pronto soccorso è successa la stessa cosa…siamo entrati tutti infortunati…qualcuno ha deciso di puntare verso terni per accelerare…qualcuno ha rinunciato…ma nel gruppetto dei rimasti è scattata la chiacchiera…la consolazione…magari qualche lamentela…ma a tutti era presa questa calma cubana di non poter lottare contro la mancanza del servizio se non unendoci in umano consesso…creando da noi quel clima di calore e accoglienza che avrebbe dovuto emanare dall’istituzione…e ne siamo usciti più umani! Ecco,  spero o espero che queste righe siano anche questo.

Ps

Non posso non mettere agli atti, anche se mi attirerò antipatie, che i più incarogniti sembravano proprio quelli che votano per chi la sanità pubblica la vuole proprio smantellare…

 

Le palle di artù! – Consegna 2 Aprile

Contesto bucolico, sabato, primo (ed unico) vero giorno di primavera…seduti su un tavolino al sole con un caffè in mano ci appare all’improvviso sulle ginocchia un gatto nero, di quelli belli…dal nero assoluto…in cui ti perdi a guardare il vuoto che rappresenta riempito solo dall’apertura degli occhi.

Comportamento inequivocabile…voleva proprio apparire…dal nulla alle ginocchia poi sale sulla pancia…sulla spalla…cerca un rifugio. Colpiti dall’apparizione e subito pronti a cercare significati ce ne stiamo lì a godere della sua strana presenza…con carezze e fusa. In lontananza qualche miagolio di gatti in calore…la sua coda si innervosisce…cerca di scrutare da quella parte…le orecchie sono al massimo dell’attenzione. Sembra piccolino…in quella fase in cui da cuccioli stanno per diventare adulti…probabilmente ha visto o partecipato ai primi scontri tra maschi che in questo periodo (anche se siamo alla fine) sono incessanti…con i loro suoni inconfondibili di miagolio da gatto disperato d’amore…che si interrompe a volte solo sopraffatto dal suono di un’azzuffata.

Capiamo il suo disagio…probabilmente il prossimo anno dovrà far parte di quei combattimenti…lo rassicuriamo…lo coccoliamo…è di una bellezza tale che le nostre fusa superano le sue…è un momento magico e misterioso…speculiamo su stregonerie e messaggi dell’universo…quella sua apparizione improvvisa…quel colore…quell’atteggiamento…è sicuramente un segnale…poi una voce a qualche metro di distanza…le tipiche voci di quei ragazzi in piena preadolescenza che passano spesso il loro timbro di voce da quella ancora bambinesca a quella più adulta…in alti e bassi spesso buffi…e che per superare il loro stesso imbarazzo a volte urlano in maniera più decisa…netta…per testare i toni da grande…pur dovendo ancora dire concetti più piccoli…agita una provetta in mano…il suo corpo ci dice che ne va fiero….

“LE PALLE DI ARTU’!” grida sventolando più forte la provetta…e la verità ci si stampa in faccia così…
Le palle di artù…senza fronzoli…senza ipocrisie…senza imbarazzi…la vibrante verità che non ammette speculazioni.
Mi piacerebbe poterle dire così le cose qui sotto…mi piacerebbe dirle così le cose della vita.

Prufessò! – Consegna 26 Marzo

Nella busta di domani… Prufessò!

Indubbiamente al sud il professore è una figura centrale nell’immaginario collettivo…o almeno lo era…l’uso che se ne fa, della parola “prufessò” è sintomo che in un modo o nell’altro la si ritiene importante…e di certo non può scampare all’uso preferito delle nostre parti…lo sfottò!

In senso di sfottò io l’ho sentito almeno in un paio di significati…prufessò…lo si dà a chiunque voglia imbastirti uno spiegone…una sorta di pippone…magari fatto da un personaggio che ha spesso l’aria di sapere sempre tutto…è un’aria che conosco bene…in cui mi ci ritrovo ben descritto…e non posso negare che qualcuno mi ha apostrofato anche così! Ma vi posso assicurare che vissuta dal lato dello sfottuto non fa male…anzi…funziona proprio come uno si aspetterebbe da manuale…e cioè aiuta a relativizzare e a relativizzarsi…a non prendersi troppo sul serio…un po’ come quando tu pensi di viverti una delle migliori spiagge della costiera amalfitana…raggiungibile solo tramite scalata di medio livello sulla roccia per ritrovarti in una caletta fortificata dagli scogli…e qualcuno, per identificarla, la chiama…”lo sgarrupo”!

Prufessò è anche una sfida….quando ritieni che un altro non possa spiegarti qualcosa perché tu la sai meglio…”spiegammell tu, prufessò”! Tutto questo solo perché volevo dirvi che, nascoste nella lista, ci sono varie lezioni…di cui voglio solo lasciarvi intravedere il frutto: sei romanticamente in vacanza al mare…sei riuscito a trovare quel campeggio in cui c’è solo mare, scogli e profumi mediterranei…passeggi tra le rocce…riconosci quell’inconfondibile fiore…lo strappi da terra facendo attenzione a non far staccare il bulbo…lo sbucci con le unghie…lo sfreghi su quel po’ di pane che ti sei portato appresso con la birretta…e ti fermi seduto a gustarti la tua bruschetta di aglio selvatico dal profumo intenso ma dal sapore dolce… ora sei macchia anche tu.

Inversione! – Consegna 19 Marzo

Nella busta di domani… inversione!

Non c’è bisogno di aspettare un qualche studio dell’università di boston o qualcosa del massacchusetts per capire che quella voglia di leggerezza che ognuno rivendica per se è diventata un’epidemia a doppio taglio…e non mi riferisco alla solita legge che lega in maniera direttamente proporzionale la leggerezza al possibile affidamento all’esterno, magari a qualche uomo o donna forte, per la risoluzione di tutte le magagne che abbiano un minimo di spessore che a noi pesa un po’ troppo…no…riconosco che questo fa parte delle mie idee politiche e potrebbe non corrispondere al vero…

Però la sensazione che vivo dentro, quando mi trovo al bivio tra l’affrontare qualcosa di grosso o lasciarmi coccolare dal tepore delle coperte già riscaldate della mia comfort zone è qualcosa che potrebbe viversi chiunque…quella strana sensazione per cui “ma chi me lo fa fare”…io me ne rimango qui…leggero e spensierato…perché attivarmi e inserirmi nella marea di problemi o difficoltà che quell’ostacolo mi pone? E allora cedo…lascio che il tepore mi pervada…e non mi butto nella mischia…rimango dove sono…a coccolarmi…leggero…penso sulle prime…leggero continuo a ripetermi…leggero deve essere…leggero! leggero!?

… e allora perché un’inevitabile senso di pesantezza mi inquina e mi contamina assalendomi completamente…schiacciato e soffocato da quelle stesse coperte che fino a un secondo prima erano calore e adesso sono prigione e rimpianto…perché ho lasciato andare un’altra occasione…perché ho scelto ancora di non vivere…perché in quelle rare occasioni che mi lascio andare in qualche impresa grandiosa e difficile…che pensavo foriere di peso ed ostacoli…perché sono proprio quelle che rompono un muro nella mia testa …dal quale fuoriesce tutto il peso del costringersi a stare fermi e lascia il posto ad un’energia vitale che è balsamo per i miei sensi e risveglio assoluto di tutte le facoltà di cui ancora posso godere?

Ora…non dico che questa sia la differenza abissale tra lo scegliere di farvi portare qualcosa da un delivery e il ritrovarvi con un mazzo di ortica sul tavolo in cucina…però…

PS
Nella torta rustica richiami di primavera con l’aggiunta di stridoli e qualche asparago…

Equilibrio Terra

Specchiarsi! – Consegna 12 Marzo

Nella busta di domani… specchiarsi!

Non lo avrei mai detto che un giorno avrei scritto qualcosa sull’importanza dello specchiarsi. Sono cresciuto in un contesto dove il narcisismo fisico non aveva molto spazio e, complice la mia scarsa attitudine alla cura di me stesso, non ho tanta confidenza con lo specchio…ma ho dovuto scoprire sulla mia pelle quanto sia importante, mio malgrado, lo specchiarsi.

Mia madre diceva sempre (con i miei esorcizziamo la morte parlando già al passato per sorridere della piccola fessura di senso che si crea) che lei si ritrovava a specchiarsi a 70 anni e a ritrovare una signora estranea alla bambina o ragazza che si sentiva dentro. A voi capita? Capita di ritrovarvi in un contesto che rispecchi o meno la vostra vera personalità? Quante volte le persone che vi stanno accanto vi descrivono come qualcosa che voi non riconoscete? Quanto è bello, ogni tanto, cambiare completamente contesto per ripartire vergini senza le costrizioni che il circondario ci impone sottilmente.

Ma che c’entra tutto questo con le verdure di questa settimana? Niente…ma a volte l’inconscio non sai mai come funziona ed è cacchio che mentre vi sgranocchiate un finocchio crudo e state lì a masticare un bel po’ per triturare la sua polpa leggermente filamentosa magari vi viene l’ispirazione e vi decidiate a scrollarvi di dosso le costrizioni da specchio di quel giorno e a scrivere una giornata che esca direttamente da dentro a voi!

P.S.
…l’albero in foto è un fico!