Fungilli e cavaiuoli… – Consegna 8 ottobre

Molte delle cose che vivo con particolare trasporto dipendono dalle esperienze vissute con un mio zio di Cava de’ Tirreni…Lello! Tra le varie c’era l’andata a funghi. Non voglio ripetermi, ho già raccontato dell’alzataccia…del viaggio lungo per arrivare alle montagne…il soffrire la macchina e del suo particolare rito pedemontano….

Quarant’anni dopo quelle alzatacce mi trovo a fare l’inutile trasfertista di mio figlio…che gioca a calcio o, meglio, fa la panchina in una squadra di calcio in giro per l’Umbria…ma per adesso siamo ancora contenti…lui di seguire la squadra…ed io di andare a scoprire tutti i boschi che capitano a tiro. Casalina di deruta l’ultima trasferta…vicino Perugia.

Appuntamento un’ora prima della partita…e sapendo che al massimo entra in campo nel secondo tempo…ho tutto lo spazio per dirigermi nel bosco più vicino e farò anche in tempo a recitare la parte del buon padre in tribuna…e, se mi prende bene, seguo anche il coro di quelli che insultano l’arbitro! Cerco sulla mappa la prima macchia verde con meno antropizzazione e mi ci dirigo…alla prima curva utile che mi fa intravedere un sentiero mi fermo e comincio a passeggiare…con o senza bottino la passeggiata è comunque impagabile…da solo…in silenzio…l’odore del bosco ormai rovinato dalle ricerche scientifiche che hanno dimostrato quanto sia terapeutico…ah…come capisco Pasolini quando diceva che più nulla è sacro e tutto è ragione…dispiacendosene.

Salgo un po’ per questo che sembra un sentiero…non sembra tanto battuto…la terra non sembra ottimale…troppo secca…ma non avevo aspettative…i tre giorni di tramontana sono contro ogni fungata…eppure rosico perché vedo tanto micelio…quel sostrato muffoso che precede i funghi…che ogni tanto traspare in superficie con macchie bianche…mi dico…che sfortuna…qui tra una settimana so’ tutti funghi…ma va bene lo stesso…il bosco è piacevole…e senza rumori umani neanche in lontananza….è proprio quello stato in cui ci si può rilassare…si possono annullare tutte le funzioni accessorie…le sovrastrutture dettate dalla società…si può tornare ad essere animali…tutt’uno con ciò che ci circonda…inevitabile sentire a quel punto alcuni stimoli primari…sarà stata la colazione a casa e uscire presto…ma ora capisco perfettamente quel rito di mio zio…ci lasciava cinque minuti in macchina scendendo alla prima macchia di bosco dicendo “vado a vedere se ci sono i funghi!”…con un sospettabilissimo pacchetto di fazzoletti in mano!

Cerco un posto adatto, qualcosa di nascosto…magari dietro quelle rocce…aggiro l’ostacolo…e mi ritrovo il praticello di galletti che sognavo da anni…macchiette qui…macchiette più su…macchiette di galletti ovunque! Immediatamente lo spirito è cambiato…ogni forza si è concentrata sulla raccolta e l’osservazione del circondario…ho passato una bella mezz’ora chinato…inginocchiato…allungato…a raccogliere raccogliere raccogliere…e se ne volete assaggiare un po’ li trovate nel rustico e nella zuppa…per noi…pasta e festa!